Andea Doria, congetture sul contratto e domande senza risposta

Non bastavano le incertezze sul futuro, adesso sono scoppiate anche le polemiche! Si profila infatti un agosto particolarmente caldo per la questione dell’Andrea Doria, la scuola di via dei Cordai, a san Cristoforo, oggetto di un contenzioso tra le suore Orsoline, proprietarie dell’immobile, e il Comune di Catania, anche quest’anno inadempiente nel pagamento dell’affitto.
I fatti li conosciamo già: lo sfratto per morosità ha subito un rinvio, dall’8 luglio al 7 settembre. L’arco di tempo tra queste due date è destinato alla trattativa per concordare sia l’entità del canone, sia la sua durata sia a chi spettino i lavori di sistemazione edilizia necessari a mettere la scuola in sicurezza.
Da dove nasce allora la polemica? Dalle dichiarazioni del presidente della prima municipalità, che forse ha voluto farsi bello ed ha annunciato la ratifica dell’accordo, a suo dire comunicatagli dal sindaco Stancanelli e dall’assessore Cinquegrana. La notizia viene pubblicata dalla Sicilia il giorno 29 luglio, anche se la giornalista, Pinella Leocata, affianca per correttezza a questa informazione le dichiarazioni dell’avv. Giuffrida, legale delle Orsoline, che nega la firma dell’accordo.
Che l’accordo non sia stato firmato Giuffrida lo conferma anche ai volontari del Gapa, che da tempo seguono la vicenda e si impegnano non solo a sostenere le famiglie nella lotta contro lo sfratto ma anche ad informare sempre la cittadinanza sulle problematiche di questa scuola e del quartiere, attraverso il loro giornale, I Cordai, e il loro sito.
Questa volta il comunicato del Gapa, dal titolo “I meriri e le bugie”, è particolarmente vivace. Non solo si protesta contro la menzogna riguardante l’avvenuta conclusione della vertenza. Nelle dichiarazioni di Coppolino, presidente della municipalità, si ravvisa la presenza di un’altra falsità, quella relativa al “notevole  contributo dei consiglieri alla risoluzione della vicenda”.
I volontari del Gapa protestano con forza. Dichiarano che questi consiglieri non si sono “mai visti o sentiti negli ultimi mesi durante le diverse iniziative pubbliche in difesa della scuola e per i diritti sociali del quartiere S.Cristoforo in cui erano presenti invece, le mamme, le insegnanti, associazioni delle società civile, singoli cittadini e cittadine catanesi e alcuni partiti di opposizione”.
I consiglieri della municipalità dovrebbero essere inoltre i più adatti a controllare che nel bilancio comunale ci siano i soldi destinati a questa scuola, e in genere al quartiere. Lo chiedono esplicitamente i volontari del Gapa: “dove sono in bilancio i soldi per pagare eventualmente il debito e i primi canoni del nuovo contratto?” E la loro sembra essere purtroppo una interrogativa retorica…
A occhio e croce si potrebbe dedurre che la municipalità abbia avuto fretta di apparire la più informata sui fatti e stia cercando di rivendicare un ruolo essenziale nella soluzione della vicenda. Questo ruolo, però, pare che non ci sia stato proprio. Siamo al solito teatrino di chi appare sulla ribalta solo quando c’è da appuntarsi un fiore all’occhiello. Ma questo non sarebbe comunque un fiore.
Ci auguriamo che anche quest’anno la trattativa arrivi in porto, ma rimangono le domande di fondo: perchè i ragazzini di San Cristoforo non debbono avere una scuola loro, costruita in sicurezza e con tutte le caratteristiche di una vera scuola? Perchè lo stato, l’amministrazione comunale, il presidente e i consiglieri della municipalità non fanno piuttosto i passi necessari per risolvere il problema una volta per tutte? Perchè i ragazzi di questo quartiere devono essere considerati di seconda categoria e le loro famiglie cercate solo per interessi elettorali?

Argo

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