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Quali sono i piani per questa città? Un nuovo “sacco di Catania”?

In questi anni gli spazi di socialità e cultura si sono ridotti drammaticamente a favore di piccole e grandi speculazioni ad opera sempre dei soliti noti, lasciando un vuoto incolmabile, specie per tutti quei quartieri dove da decenni sono negati persino i servizi primari (scuole, ospedali, consultori, ludoteche, spazi verdi per i bambini e gli anziani, piazzette di quartiere, ect.).
Il patrimonio pubblico, quando non viene svenduto ai privati a causa del pauroso buco di bilancio provocato da anni di malgoverno di centrodestra e centrosinistra, viene clamorosamente abbandonato all’incuria e al degrado.
La città è piena di luoghi chiusi, di lavori in corso, di cantieri mai iniziati, di lucchetti che non servono a nessuno, se non a chi poi comprerà a prezzi ridicoli quelle aree. Il Bastione degli Infetti, l’area della Purità, i resti archeologici dell’arena dell’Experia, la torre del Vescovo, l’ex Convento dei Gesuiti non rappresentano unicamente il prodotto di una amministrazione fallimentare e poco chiara da parte della Sovrintendenza, ma la spia di una crisi molto più profonda: quella di una classe politica incapace di amministrare la città che trova gli ultimi esempi eclatanti nel cantiere sequestrato di Piazza Europa e in quello ancora fermo della Villa Bellini che di fatto ormai da parecchi anni ha privato di due luoghi simbolo dell’aggregazione tutta la città.
Catania è ancora sotto scacco dai grossi potentati economici che governano realmente la città e questa amministrazione politica continua a sperperare risorse pubbliche senza alcuni risultati se non quello di ingrassare il sistema di consensi e i padroni della città!
Di fronte a tutto questo ci chiediamo quale piano ha questa classe dirigente per Catania?
Probabilmente è lo stesso piano che l’alba del 30 ottobre prevedeva lo sgombero violento del Centro Popolare Experia, l’unico centro di aggregazione di socialità nel quartiere Antico Corso. E’ lo stesso piano che tutt’ora preferisce lasciarlo chiuso, blindato e vuoto (oltre che inutilizzato) piuttosto che restituirlo alla città che l’ha chiesto a gran voce negli scorsi mesi. E’ lo stesso piano che guarda con paura e ostilità qualsiasi tentativo di riunificare le lotte tra studenti, lavoratori, migranti, abitanti dei quartieri, verso un nemico comune che ogni giorno li sfrutta e li mette ai margini della società.
Noi abbiamo un altro piano.
Nei mesi scorsi abbiamo puntato i riflettori sull’antico corso, mostrando e denunciando i simboli di un degrado sempre più evidente, sempre più pesante per la collettività e lo abbiamo fatto organizzando mostre, iniziative pubbliche, presidi, volantinaggi e con lo strumento che da 17 anni utilizziamo per intervenire dentro le contraddizione di questo sistema economico e di sviluppo: le occupazioni.
La settimana scorsa abbiamo occupato assieme agli abitanti del quartiere la sagrestia della chiesetta dell’Idria, un luogo abbandonato al degrado per oltre vent’anni dalla Sovrintendenza, un luogo dal grande valore culturale e storico che fino al nostro arrivo era chiuso e non fruibile da nessuno. In queste settimane intendiamo lavorare per restituirlo al quartiere, per renderlo nuovamente un luogo capace di produrre cultura, aggregazione, lotta e speranza popolare.
VENERDì 7 MAGGIO ALLE ORE 17.30 INVITIAMO TUTTI AD UNA CONFERENZA STAMPA PRESSO LA PIAZZETTA DELL’IDRIA N. 6
L’abbandono e il degrado sono un danno alla vita dell’intera collettività!
Il patrimonio storico, culturale e architettonico deve essere messo a disposizione della città, deve essere vissuto da tutti!
Centro Popolare Experia Catania
www.cpoexperia.info
tel. 334.9275150

Argo

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