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PRC e PdCI su Crisi edilizia a Catania

Partito della Rifondazione (Federazione di Catania)
Comunista Partito dei Comunisti Italiani (Federazione di Catania)
Dopo le allarmate ed allarmanti dichiarazioni di qualche giorno fa di Longo (Fillea CGIL) oggi anche la FILCA CISL si pronuncia sulla crisi del settore.
Il settore dell’edilizia va sicuramente rilanciato con decisione in Sicilia e a Catania.
Ma per fare cosa e, soprattutto, in che direzione?
I responsabili delle politiche comunali di Rifondazione Comunista e del Pdci, Marcello Failla e Massimo Mingrino, ritengono che il settore edilizio debba essere rilanciato partendo dalla progettazione e realizzazione delle infrastrutture veramente necessarie ed indispensabili per i cittadini siciliani e cioè, ad esempio, la ristrutturazione dell’intero sistema dell’approvvigionamento idrico che, com’è tristemente noto, è un clamoroso colabrodo ed impedisce che l’acqua, risorsa indispensabile, affluisca regolarmente in molte realtà isolane; o la realizzazione del doppio binario per sostenere il trasporto pubblico su rotaia, più efficiente, meno pericoloso e soprattutto meno inquinante rispetto a quello su gomma.
Sicuramente vanno presi in considerazione anche gli spunti di Longo sull’ammodernamento del patrimonio pubblico (messa in sicurezza degli edifici scolastici e delle strade).
Così come ad amministrazioni capaci e competenti potrebbe chiedersi di progettare, pianificare e far finanziare con fondi europei un recupero del centro storico della nostra e di altre città siciliane che potrebbe, nello stesso tempo, coinvolgere una nutrita manovalanza più o meno artigianale – e, come è sicuramente noto agli esperti del settore, è questo l’ambito che impegna più personale e per più tempo e non le grandi opere che vengono realizzate con meno personale e maggiore intervento dei mezzi meccanici – e creare uno sviluppo dell’intero tessuto economico cittadino nel settore del turismo.
Catania ha un buon patrimonio architettonico, artistico e culturale da offrire ai molti turisti che per adesso transitano soltanto nella nostra città per raggiungere l’Etna, Taormina o Siracusa. Un centro storico ben ristrutturato ed accogliente potrebbe sicuramente catturare l’attenzione dei turisti, persuadendoli a spendere qualche giorno in più nella nostra città.
Invece, come è tristemente noto, i fondi appositamente stanziati per la realizzazione delle infrastrutture, vengono magari sistematicamente e vergognosamente stornati, come i famigerati 140 milioni dei FAS per Catania, per coprire i debiti della passata amministrazione sempre di centrodestra.

Argo

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