Comizio in ospedale, processo a Stancanelli e Castiglione

Le strutture dell’ospedale utilizzate per la campagna elettorale e in orario di lavoro; i dipendenti, medici, infermieri, amministrativi, distratti dai loro turni per assistere al “comizio” organizzato dal direttore del nosocomio. E infine un dipendente che filma e denuncia, “punito” con un licenziamento.
I protagonisti di questa storia sono stati rinviati a giudizio -la prima udienza si terra’ il prossimo 7 luglio- per i reati di turbamento di pubblico servizio e violazione della legge elettorale. Sono il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli e il presidente della Provincia di Catania Giuseppe Castiglione. Il 5 giugno del 2008 avrebbero fatto campagna elettorale nella sala ‘Dusmet’ dell’ospedale Garibaldi alla presenza del personale. A giudizio e’ stato rinviato anche l’ex direttore generale dell’ospedale, Giuseppe Navarria e suo figlio Francesco, all’epoca dei fatti candidato, poi eletto nel consiglio comunale di Catania .
Un incontro, poco meno di un’ora, che ha procurato ai politici e al dirigente due accuse di tutto rispetto: turbamento di pubblico servizio per aver interrotto il lavoro dei dipendenti; violazione della legge elettorale per aver organizzato un incontro in una sede della pubblica amministrazione nel periodo di “garanzia elettorale”, cioè a meno di 45 giorni dalle elezioni. Tra quei dipendenti ce n’era, però, uno che riprese l’incontro e consegnò il file audio alla Procura. E’ l’ingegner Giuseppe La Monaca, dal 2000 responsabile del settore tecnico e patrimoniale dell’ospedale, licenziato qualche giorno dopo aver consegnato la documentazione alla magistratura con l’accusa di stampo brunettiano, di essere un fannullone. Il contatto di La Monaca con la Procura non è il primo. Il professionista era già stato sentito da quei magistrati come persona informata sui fatti in merito a certi appalti.
In una nota il catanese Orazio Licandro, della segreteria nazionale del Pdci (partito che ha denunciato i fatti) afferma: “La notizia del rinvio a giudizio non ci sorprende affatto perchè da anni denunciamo continue gravi illegalità nel corso delle elezioni. Adesso ci sarà la nauseante corsa a minimizzare, ad escludere proprie responsabilità”. Castiglione definisce, invece, la nuova inchiesta “un fatto giuridicamente irrilevante”.
Ma l’ospedale Garibaldi non deve portar bene al presidente della Provincia di Catania. Qualche anno fa fu coinvolto, arrestato e in seguito assolto, a seguito di un’indagine su appalti truccati e mafia per la costruzione proprio del nuovo ospedale Garibaldi.

Argo

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