Categories: Economia

StM-Numonyx: un futuro possibile

Tratto da: Catania 1,6 miliardi di euro per Stm e Numonyx. Sarà il fotovoltaico a salvarle, in Quotidiano di Sicilia del 31 luglio 2009

Nebbia in Val Padana e sole splendente in Sicilia ?

A giudicare dalle cifre riportate da R. Battiato in un articolo del 6 agosto sempre sul Quotidiano di Sicilia, sembrerebbe che le usuali previsioni del tempo siano una bufala.
La Sicilia produce infatti solo il 4,2% del fotovoltaico nazionale, a fronte dell’11,5 della Lombardia, dell’8,3 del Piemonte e dell’8,9 dell’Emilia-Romagna. E’ vero che nell’utimo anno l’incremento degli impianti installati e dell’energia prodotta ha assunto un ritmo significativo, ma non tanto da recuperare il terreno perso.
Ma proprio in questi giorni è arrivata finalmente una buona notizia riguardante non solo questo fronte, ma quello dell’occupazione e della produzione industriale: un’intesa è stata firmata tra i Ministeri dello Sviluppo economico e dell’Università e le Regioni Sicilia e Lombardia  per il rilancio degli stabilimenti della St Microelectronics e Numonyx di Catania, con un investimento di 1,676 mld di euro.
Una parte di questo finanziamento servirà a rilanciare la tradizionale produzione di componentistica elettronica della più importante fabbrica catanese mentre un’altra servirà per avviare la realizzazione di celle e moduli fotovoltaici con elevati livelli di efficienza. Questa parte del progetto, reso possibile grazie alla collaborazione di Stm con Enel e Sharp, dovrebbe finalmente servire a dare una prospettiva concreta all’unità produttiva M6 di Catania, da tempo completata nelle strutture ma praticamente inutilizzata, a salvare i 650 posti di lavoro già previsti per la Numonyx e ad incrementarli ulteriormente.
L’intesa prevede in particolare la realizzazione di due linee di produzione da 320 megawatt l’anno nel periodo 2009-2010 e programmi di ricerca e produzione di materiali e tecnologie avanzate per il miglioramento dell’efficienza energetica dei moduli fotovoltaici.
Se, come è nelle aspettative di tutti, il progetto dovesse funzionare, si prevede negli anni successivi un ulteriore incremento della capacità produttiva di questa nuova iniziativa industriale.

Argo

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