Un banchetto per vendere arance a scuola! L’ultima stranezza della scuola dei progetti, avrà pensato l’anziano insegnante.
In effetti in diverse scuole catanesi in questi giorni durante la ricreazione sono state viste queste postazioni con dietro ragazze e ragazzi che offrivano sacchetti pieni di bellissime e profumate arance, frutto (è proprio il caso di dire) della seconda edizione di un’iniziativa nata quasi per caso lo scorso anno per venire incontro ad un produttore di Palagonia.
Il signor Carmelo Pappalardo, assediato dal racket, era stato lasciato solo anche dai suoi compaesani, al punto da non trovare sul posto nemmeno la manodopera necessaria per la raccolta. Il suo allarme era stato raccolto dall’AS.A.A.E, Associazione antiracket antiusura Etnea, che aveva mobilitato altre associazioni, gruppi di volontariato e scuole che avevano prestato gratuitamente la loro opera per raccogliere e vendere i frutti ormai maturi.
L’esperimento si è ripetuto con ancora maggior succeso lo scorso sabato: 550 persone, provenienti da Catania e da Messina, si sono date appuntamento nell’agrumeto in territorio di Palagonia e hanno raccolto oltre 5000 chili di arance che adesso, appunto, si stanno vendendo anche nelle scuole mentre il rimanente sarà trasformato in marmellata dagli studenti di un Istituto alberghiero di Giarre.
Significativa quest’anno anche la presenza delle istituzioni: il procuratore di Caltagirone, il vicequestore di Catania, il comandante di zona dei Carabinieri; ma anche l’aiuto fattivo della Provincia e del Provveditorato agli studi di Messina e la sponsorizzazione da parte dell’Associazione nazionale dei costruttori edili.
Insomma, una luminosa giornata di solidarietà concreta e ricca di contenuti educativi che si è conclusa con una grande e allegra festa popolare.
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