La Periferica, tuttavia, si è da sempre caratterizzato come giornale libero e indipendente, sebbene sia nato dall’esperienza di un gruppo Scout. Il suo sottotitolo, infatti, è stato, sin dal primo numero, Periodico di Informazione e Cultura, senza ulteriori connotazioni. Al suo interno è stato dato spazio a tutte le attività del quartiere, da quelle organizzate dalla CGIL Librino a quelle gestite dal centro Talità Kum (aperto nel quartiere proprio dalla Cariitas), a quelle delle parrocchie, delle scuole, dei gruppi sportivi, di tutti quei soggetti, cioè, che lavorano per rendere migliore questo quartiere, spesso semplicisticamente etichettato come pericoloso, in cui vivono 70.000 persone.
E’ lecito, quindi, chiedersi per quale motivo questa iniziativa seria e impegnata venga adesso abbandonata a se stessa, proprio nel momento in cui anche il quotidiano La Sicilia, avendo deciso di pubblicare una pagina su Librino, con pubblicità gratuite, (fatto già segalato da Argo in Quando Golia ha paura di Davide), contribuisce a metterla in crisi.
Può essere giusto che La Periferica provi a vivere contando solo sulle proprie forze, ma alcuni dubbi sorgono spontanei. La decisone della Caritas è motivata solo dalla caratterizzazione laica di questo giornale? Non ci sono state pressioni da parte degli Enti Locali, Comune e Provincia, che a loro volta finanziano la Caritas? La altre iniziative recentemente sostenute dalla Caritas, ad esempio quella di Telestrada, sono animate da uno spirito più “cattolico” o sono solo, almeno per ora, più facilmente controllabili?
Sono solo delle domande, volte a capire quanto sia intenzionale l’isolamento in cui è stato lasciato questo coraggioso giornale di quartiere.
Su Liberainformazione.org si può leggere l’intervista di Norma Ferrara a Massimiliano Nicosia, fondatore della Periferica.
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