Tratto da: Step1, 11/12/2008; R. Marilli e G. Nicotra, StM, “Lombardo, se ci sei, batti un colpo”.
Ancora nuvole nere sulla situazione occupazionale di Catania. Anche la St Microelectronics sta diventando un ‘caso’. Il più importante insediamento industriale della città, polo catanese della multinazionale di componenti microelettronici, è entrato da tempo in una fase di stagnazione.
Apparentemente sembra che le difficoltà riguardino la mancata apertura del modulo M6, costruito nel 2004 in massima parte con finanziamenti pubblici, successivamente ceduto assieme a 450 dipendenti alla Numonyx (società nata da un accordo fra Stm e Intel per produrre memorie veloci), la cui entrata in funzione è stata continuamente rinviata; adesso si parla del 2010. In questo momento è solo una scatola vuota perché non sono stati fatti gli investimenti necessari per renderlo operativo.
Certo l’attuale crisi generale dei mercati non aiuta, ma pare che “dietro a questa battuta d’arresto si celi un più generale disimpegno di StM da Catania, a favore di altre realtà: il momento progettuale-decisionale si sposta sempre più a Nord, ad Agrate (in Lombardia) e Oltralpe (Grenoble), mentre la produzione parla cinese.” Da anni infatti l’azienda non ha un piano industriale credibile per la sua sede catanese mentre i vertici istituzionali, soprattutto della Regione, non sembrano scaldarsi più di tanto.
D’altra parte è difficile chiedere ad un’azienda di investire a Catania, ha dichiarato il direttore dello stabilimento etneo Carlo Marino, quando la situazione delle infrastrutture della zona industriale (strade scassate, servizi inesistenti, …) sembrano fatte apposta per scoraggiare le migliori intenzioni.
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