Tratto da: Catania possibile, 7/13 novembre, Renato Camarda, Processi eccellenti
Non c’è che dire, gli amministratori catanesi sono campioni nell’attirare “le attenzioni” della magistratura. Negli ultimi anni sono moltissimi i provvedimenti che riguardano proprio la pubblica amministrazione. Le imputazioni: abuso d’ufficio, falso, violazioni elettorali, appalti truccati e contiguità con Cosa nostra.
Ecco i principali processi.
12 ottobre 2008. Buco di bilancio. 47 avvisi di garanzia per l’ex sindaco e attuale senatore Umberto Scapagnini e per i suoi assessori.
2 maggio 2008. Scandalo della cenere lavica. Condannati in prima istanza a due anni e mezzo per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale otto ex assessori e l’ex sindaco Umberto Scapagnini che tre giorni prima delle elezioni del 2005 “regalò” un bonus ai 4000 dipendenti comunali.
2008. indagine sulla metropolitana. Dirigenti indagati per falso ideologico, frode in pubbliche forniture e peculato.
2007. Due obelischi. Vengono sequestrati beni e aziende per decine e decine di milioni di euro.
20 dicembre 2007. Parcheggi di piazza Ariosto e piazza Verga. Bloccati I lavori per irregolarità dell’aggiudicazione degli appalti. Sospeso dal servizio l’ingegnere Tuccio D’Urso, responsabile unico del procedimento e già titolare dell’ufficio progetti speciali.
4 settembre 2007. Sequestro dei parcheggi Europa e Lupo per abuso d’ufficio aggravato riguardante gare d’appalto pilotate e modifica illegale del bando. Nel progetti, accanto ai parcheggi erano spuntati, come per incanto, dei centri commerciali. Delle società per la realizzazione dei parcheggi, con il sistema del project financing, fanno parte gli imprenditori Ciancio e Virlinzi.
13 aprile 2007. Nuovo ospedale Garibaldi. Condannato in prima istanza per turbativa d’asta il senatore della Pdl Pino Firrarello.
Il 2 dicembre 2008 il gip deciderà se archiviare il procedimento per concorso esterno in associazione mafiosa.
Ottobre 2005. Operazione Dioniso su appalti e mafia. Imputati anche due funzionari comunali, Rosario Pulvirenti e Salvo Lo Giudice per turbativa d’asta .

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